Metodologia
La narrazione
Nella lettura delle narrazioni emergono valori in azione che la Metodologia identifica come pedagogie. E’ nell’azione quotidiana che si formano le abilità necessarie alla vita. I genitori mettono in atto valori pedagogici che via via si costituiscono in altrettante competenze. L’aver dato origine a un essere umano, averlo seguito nella sua evoluzione, contribuire nell’agire quotidiano alla sua crescita sviluppa e consolida disposizioni e abilità che è possibile riconoscere e adottare anche in assenza dell’esperienza diretta. La Metodologia tra le tante sottolinea le Pedagogie genitoriali della responsabilità, dell’identità, della speranza, della fiducia, della crescita e dell’inadeguatezza.
Pedagogia della responsabilità
E’ alla base dell'educazione genitoriale e come tale ha uno stile ed un approccio specifico. Il bimbo appartiene alla famiglia e nessuno se ne può occupare con la stessa intensità. Si sviluppa un legame strettissimo e una forma di educazione che si modella su questa impostazione. La famiglia assume l’impegno della formazione e ne risponde al mondo. Il successo e la felicità del figlio è il suo successo e la sua felicità. Non si può sottrarre, non può dare le dimissioni. Questa responsabilità le attribuisce una forza ed una capacità che nessuna altra agenzia educativa ha. Di qui le risorse di organizzazione e ricerca che possiede. Il senso di responsabilità continua e consapevole mutuato dalla famiglia è funzionale ai compiti delle altre principali agenzie educative: scuola, sanità ed enti locali che devono collegarsi all’azione dei genitori e pianificare nel lungo periodo le loro politiche sociali.
Pedagogia dell’identità
Diventare una persona significa acquisire un’identità e soprattutto riconoscerla ed accettarla. Questo non passa attraverso un’attività singola, legata all’individuo, quanto mediante un’azione sociale. Io mi riconosco negli altri tramite gli altri. E gli altri, nel momento più difficile e delicato della crescita, sono i genitori. Sono loro che impostano all’inizio il rapporto dell’uomo con se stesso. Per la mamma e il papà il figlio è il più bello ed intelligente del mondo, è unico, ed è giusto che sia così, altrimenti non si opererebbe quell’investimento di energie umane che permette lo sviluppo della loro identità e crescita. Il figlio ha la necessità di sentirsi unico al mondo: una condizione fondamentale per accettarsi. Da questo riconoscimento si sviluppano qualità che formano la persona, più saranno fondate sull’accettazione dei genitori, maggiore sarà la sicurezza dell’individuo.
Pedagogia della speranza
Profondamente insita nell'azione dei genitori è la spinta verso il futuro, verso uno sviluppo positivo. Speranza significa crescita e superamento delle difficoltà, investimento e tensione verso un’evoluzione che non può non avvenire con esiti felici. La speranza dei genitori è l’anima del progetto di vita, del pensami adulto. Andare al di là di ogni ragionevole aspettativa significa proporre una continua tensione verso la soluzione dei problemi. La speranza dei genitori si misura sul figlio, sulle sue capacità, sulla necessità di andare oltre, di superare le difficoltà. In questa dimensione possono esserci stati eccessi, dovuti all’abbandono sociale dei genitori, lasciati soli di fronte alla sfida educativa. La speranza, qualità necessaria per lo sviluppo della persona. diventa alimento per una continua ricerca di soluzioni in ogni campo delle scienze umane.
Pedagogia della fiducia
Mentre la pedagogia della speranza è caratterizzata da una dimensione ‘lunga’: si sviluppa, nel corso dell’esistenza, in un progetto che ambisce a diventare progetto di vita, la pedagogia della fiducia ha una dimensione quotidiana, basata sulle capacità del singolo. E’ legata alle scelte ed alle forze che l’individuo mette in campo. Egli percepisce che le sue energie non vengono avvertite come ostili o estranee, ma accettate e inserite in un progetto di cui i genitori sono consapevoli e responsabili. Le capacità vengono nutrite e rafforzate da un rapporto diretto, la fiducia del genitore non solo sostiene le potenzialità del figlio, ma le fa nascere. E’ necessaria anche quando egli diventa consapevole delle proprie capacità ed inizia a fare delle scelte. I genitori lo conoscono meglio di qualsiasi altra persona e il loro sostegno e la loro approvazione hanno un peso incomparabile.
Pedagogia della crescita
L'intervento dei genitori possiede una continuità che altre situazioni educative non hanno. La loro azione ha la caratteristica di un esperimento scientifico di cui pongono le premesse e che possono seguire nello spazio e nel tempo. Assistono all'evoluzione di una personalità che determinano e dalla quale sono determinati. Sono costretti e sollecitati dall'evoluzione fisica e spirituale del figlio che produce in loro una necessaria flessibilità da conquistare quotidianamente. L'educazione si pone come contrattazione continua che non permette chiusure a priori, ma l'adattarsi a cambiamenti successivi. I genitori propongono incessantemente soluzioni creative a situazioni determinate dalla richieste di una individualità in continuo sviluppo. Nell'attuale modernità liquida, priva di punti di riferimento stabili, il loro intervento acquista importanza significativa perché, accanto alla necessaria flessibilità, devono contemporaneamente proporre argini stabili. necessari a uno sviluppo sicuro, indirizzato verso valori costanti.
Pedagogia dell’inadeguatezza
Il genitore avverte la necessità di rispettare il percorso di crescita che il figlio fa autonomamente con progressi talvolta inaspettati. Di fronte a questi cambiamenti repentini, lo sviluppo non è mai lineare, il genitore tende a sentirsi inadeguato.
Adaequatus significa uniforme, senza differenze, senza asperità o cime, come la superficie dell’acqua (aequor) quando non è increspata dal vento. Adeguato è colui che si uniforma a una norma, non avverte la specificità, si adegua a ricette predefinite.